La t-shirt: storia di un capo senza tempo

La t-shirt: storia di un capo senza tempo

Probabilmente il capo d’abbigliamento più democratico e universale di sempre, quello che indossiamo tutti giorni e di cui, erroneamente, diamo per scontato l’importantissimo ruolo che ha svolto sia a livello storico sia in ambito culturale: la t-shirt. Un indumento senza tempo che va ben oltre i limiti della moda e che, letteralmente, accompagna l’evoluzione delle società odierna in ogni sua fase, proprio come un testimone che non solo assiste ai cambiamenti, ma che ne influenza l’andamento divenendone il principale protagonista.
Non tutti, infatti, considerano che dietro a una semplice maglietta in cotone si cela un percorso evolutivo che in pochi conoscono ma che, oggi più che mai, vale la pena raccontare.

L’origine della t-shirt: dai primi nel novecento fino ai divi di Hollywood

Nonostante degli indumenti simili a quelli che siamo soliti definire magliette compaiano per la prima volta nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo indosso ai soldati della British Royal Navy, è convenzione affermare che questo capo fa la sua prima intorno al 1904, anno nel quale un brevetto di un prodotto simile in tutto e per tutto all’odierna t-shirt è stato registrato dalla Cooper Underwear Company, azienda tessile a cui viene attribuita l’invenzione della Bachelor Undershirt, capo di biancheria intima in jersey di cotone totalmente privo di bottoni. In virtù di caratteristiche quali importante praticità, notevole facilità nel lavaggio e prezzo più che moderato, questo indumento venne sin da subito associato alla working class, la quale necessitava solamente di un capo comodo con cui svolgere il proprio mestiere.
La consacrazione avviene pochi anni dopo, intorno al 1910, periodo nel quale questo indumento, rinonimato t-shirt da Francis Scott Fitzgerald, diviene parte integrante delle uniformi dell’ U.S. Navy.
È proprio grazie ai soldati statunitensi e alla loro spensieratezza che, al termine del secondo conflitto mondiale, le magliette diventano parte del costume di tutti i giorni, sempre meno formale e orientato verso vestibilità più casual.

La t-shirt e le icone del novecento

Per una diffusione a livello globale della t-shirt basterà attendere solamente qualche anno, quando il cinema hollywoodiano, grazie a personaggi diventati vere e proprie leggende, permetterà a questo semplice indumento di diventare iconico: le aderenti t-shirt bianche indossate da Marlon Brando e James Dean o la semplice e sensuale maglia da Brigitte Bardot, prima attrice a sdoganare la t-shirt anche come indumento femminile.
Impossibile dimenticare il forte legame con il mondo della musica, ancora oggi capace di dettare la moda del momento. Il primo a indossare un t-shirt sul palco fu Elvis Presley, al quale va riconosciuto anche il merito di aver introdotto la vendita del merchandising, ma negli anni successivi sono moltissimi gli artisti o che faranno del proprio simbolo un vero e proprio brand da stampare sulla magliette: Metallica, Iron Maiden, Nirvana, Kanye West e Justin Bieber solo per citarne alcuni.

Dagli anni ’90 a oggi: l’affermazione dello streetwear

Oggi appaiono davvero lontani i tempi in cui la maglietta rappresentava solamente un indumento pratico con cui andare al lavoro. Grazie alla nascita di nuove sottoculture e all’affermazione di alcuni marchi casual, a partire dagli anni ’90 siamo stati testimoni dell’affermazione dello streetwear. T-shirt personalizzate come quelle proposte da https://t-shirtandmore, logo-mania, prodotti in cotone riciclato e molto altro, la maglietta è diventata qualcosa di più di un semplice capo: uno status symbol per molti, un mezzo per esprimere la propria personalità per altri.
Se fino a pochi anni fa le magliette erano capi legati quasi esclusivamente al mondo fast fashion o prêt-à-porter, oggigiorno, grazie all’influenza di artisti e celebrità, queste sono diventate protagoniste anche delle sfilate di moda, le cui maison hanno dimostrato come sia più che possibile rendere un indumento, fino a poco fa apprezzato solo per la sua mera funzionalità, a una vera e propria scelta di stile.