Quando si pensa all’abbigliamento la prima immagine che si proietta nella mente è quella della grande moda o delle passerelle; purtroppo o per fortuna nella vita quotidiana si viene a contatto con quelle che sono le necessità lavorative e di comodità.
Questa necessità di acquistare capi di abbigliamento per il lavoro non è da sottovalutare, infatti il modo di vestire rappresenta un vero e proprio biglietto da visita; è bene quindi presentarsi nel giusto abbigliamento a seconda del lavoro che si sta svolgendo. Oggi ci occuperemo nello specifico delle divise da estetista (coome quelle di Beauty Street), lavoro che consiste nell’avere un contatto quotidiano con diversi clienti; vediamo come scegliere la divisa da estetista giusta per i propri bisogni.
Divisa da estetista, un po’ di storia
Per comprendere al meglio il mondo delle divise da estetista è bene conoscerne la storia; è importante focalizzarsi sulla storia dell’abbigliamento per carpirne le evoluzioni e le implicazioni lavorative nel corso del tempo. Già dal Medioevo, ogni individuo aveva la propria divisa lavorativa a seconda del mestiere; questa aveva ed ha tutt’oggi lo scopo di proteggere da danni accidentali il lavoratore ed il cliente. È dal XVII secolo che grembiuli e scarpe protettive vengono utilizzati in ambienti non proprio puliti per salvaguardare il lavoratore.
Nel lontano Medioevo l’abbigliamento differenziava una tipologia di lavoro da un’altra, fosse un cappello o un camice particolare; nel più vicino XVII secolo invece con la rivoluzione industriale e la conseguente normativa che cercava di tutelare i lavoratori in un ambiente maggiormente soggetto ad infortuni, ci fu l’introduzione dei primi capi di abbigliamento robusti. Con l’introduzione sul mercato del jeans, nel XIX secolo questo divenne il pantalone da lavoro più indossato a causa della sua capacità di resistenza e comodità.
Partendo dal Medioevo con l’introduzione delle divise a seconda del mestiere intrapreso, passando poi per il XX secolo dove le divise hanno rappresentato per la prima volta la differenza di categoria tra un superiore ed un dipendente, focalizziamoci sui giorni nostri e su cosa rappresentano. Con il nuovo secolo l’idea di abbigliamento da lavoro ha assunto un’evoluzione sia pratica che concettuale; infatti la divisa lavorativa non è solo un semplice capo da indossare per la sicurezza ma è una vera e propria rappresentazione dell’immagine del luogo in cui si lavora. Esulando dal discorso le normative a cui bisogna far riferimento indiscutibilmente, vi si aggiunge anche la componente estetica e rappresentativa.
I materiali sono fondamentali
Quando bisogna scegliere una divisa da lavoro ed in particolar modo quella da estetista, fondamentali sono i materiali. Un lavoratore che si occupa di estetica in molti casi viene a contatto con solventi o sostanze corrosive che possono danneggiare o sporcare la propria divisa da lavoro. È molto importante quindi acquistare un prodotto di qualità che possa resistere a queste problematiche e sia facile da pulire e lavare. Quali sono i materiali più utilizzati?
- Cotone
Il materiale più utilizzato per una divisa da estetista è il cotone; anche se questo si sporca abbastanza facilmente ed assorbe velocemente le sostanze chimiche con cui viene a contatto, resta comunque un materiale in cui gli estetisti puntano molto. La capacità del cotone di poter essere lavato con facilità a temperature molto alte, lo rende un materiale utilizzabile infinite volte.
- Poliestere
Le nuove generazioni di estetisti hanno ormai consolidato l’utilizzo delle divise in poliestere 100%. Questo materiale può essere acquistato in diverse colorazioni ed ha la capacità di sporcarsi poco ed essere lavato in lavatrice senza particolari remore.
Divise estetista, uomo e donna
Il lavoro di estetista è tra i lavori che possono essere svolti sia dal sesso maschile che da quello femminile. Entrambi possono utilizzare la stessa tipologia di divisa ma in molti casi ci si ritrova di fronte abbigliamenti diversi.
Questa differenza è data principalmente dalla personalità dell’estetista; come già accennato precedentemente, la divisa rappresenta oltre che l’azienda per cui si lavora anche la propria personalità. Nella maggior parte dei casi un uomo prediligerà di indossare un colore bianco o azzurro per dare un senso di sicurezza ed affidabilità; la donna invece oltre al classico bianco, può spaziare dal più neutrale abbigliamento in nero al colore più sgargiante. Non si deve avere paura di essere troppo colorati.
La teoria del colore
Studi psicologici hanno asserito che un cliente o un paziente reagiscono in modo diverso a seconda del colore che si ha di fronte. Da questa teoria si può dedurre che anche la divisa da estetista può, anche se in parte minore, infondere delle sensazioni positive o negative nel cliente. È infatti dimostrato che colori come il rosso o l’arancione donino al cliente una sensazione di benessere e felicità, mentre il blu notte ed i colori scuri infondano una sensazione di tristezza. Importante quindi se si vuole regalare un sorriso anche solo dalla propria divisa, puntare su colori accesi.
Conclusioni
Quando si deve scegliere la divisa da estetista è necessario tener presente quattro cose: la sicurezza, i materiali, la propria personalità ed il colore. L’unione di queste quattro componenti è la soluzione all’acquisto perfetto per le proprie necessità.