La mucosite perimplantare è una patologia che interessa i tessuti molli attorno a un impianto dentale. Nell’arco della vita, la quasi totalità delle persone ha bisogno di realizzare almeno un impianto dentale. Tipicamente, si tratta della sostituzione di un dente con una vite metallica che si inserisce al posto della radice da rimpiazzare. La vite col tempo si integra all’osso e il dentista al momento opportuno installa una capsula del tutto simile agli altri denti del paziente, armonizzando così il dente protesico.
Trattandosi di un intervento meccanico di una certa portata che influisce sulla composizione della bocca, capita che quest’ultima manifesti delle difficoltà iniziali ad accettare il cambiamento ed è qui che entra in gioco la mucosite perimplantare. Una ricerca ha dimostrato che circa il 65% delle persone che installano un impianto dentale sviluppa una mucosite perimplantare, anche lieve.
Proprio per la sua frequenza, è importante conoscerla e sapere come trattarla. Nel caso della mucosite perimplantare un fattore fondamentale è il tempo: se trattata subito è una patologia del tutto reversibile e innocua, ma se lasciata a se stessa si può sviluppare in una vera e propria perimplantite, causando danni più seri. Abbiamo chiesto un parere tecnico al Dottor Gola che svolge la sua attività come dentista a Pavia, per comprendere meglio tutte le implicazioni di questa alterazione del cavo orale.
Mucosite perimplantare: cos’è
La mucosite perimplantare è una reazione infiammatoria dei tessuti morbidi intorno a un impianto dentale. L’infiammazione è dovuta a un accumulo di batteri solitamente ospitati nella placca dentale. La mucosite perimplantare non influisce sul tessuto osseo a supporto dell’impianto fintanto che non si aggrava e non si trasforma in perimplantite.
Se la mucosite perimplantare non viene curata degenera infatti in perimplantite causando dei danni permanenti a gengive e osso attorno all’impianto. Nei casi più gravi, arriva anche a causare il fallimento dell’intervento implantare. In media, i casi di mucosite che degenerano in perimplantite sono tra il 5% e il 10%.
Quali sono i sintomi della mucosite perimplantare?
- Arrossamento: per quanto semplice, è un primo sintomo di sensibilità della gengiva nella zona dell’impianto;
- Gonfiore: questo secondo stadio è già un campanello d’allarme da segnalare al proprio dentista il prima possibile;
- Sanguinamento: anche il sanguinamento dimostra lo stato di sofferenza dei tessuti molli. Può avvenire durante la normale pulizia dei denti con spazzolino, filo interdentale o scovolino, ma anche in altre occasioni quotidiane come durante la masticazione.
Il dolore non sempre è un sintomo di mucosite perimplantare, ma ciò non significa che la patologia sia da sottovalutare, anzi. Proprio per l’assenza del dolore è fondamentale non rimandare la terapia della mucosite per ripristinare la salute del cavo orale: attendere il segnale d’allarme del dolore non è indicato.
Esistono dei soggetti sensibili portati, per abitudini alimentari o altre patologie, a sviluppare la mucosite perimplantare. Si tratta dei fumatori in primis e di chi ha (o ha avuto nell’arco della sua vita) diabete o altre parodontopatie.
Mucosite perimplantare: terapia
Prima di parlare di terapia per la mucosite perimplantare è importante ribadire l’importanza del monitoraggio dello stato dei tessuti molli nei giorni successivi all’installazione di un impianto. In questo periodo il paziente deve curare la pulizia della bocca con grande attenzione e segnalare al proprio dentista l’insorgere di eventuali sintomi della mucosite perimplantare. Ricordiamo che la mucosite è del tutto normale e occorre nel 65% dei casi dopo un intervento. Se segnalata e trattata in tempi brevi si rivelerà del tutto innocua.
La terapia per curare la mucosite perimplantare si concentra soprattutto sulla rimozione della placca dentale, sede dei batteri che causano l’infezione nei pressi dell’impianto. L’igiene orale personale assume dunque un ruolo centrale per trattare la patologia. Oltre al normale dentifricio il dentista può prescrivere l’uso di un colluttorio alla clorexidina che aiuta nell’eliminazione dei batteri con la sua azione disinfettante.
Una buona igiene orale ristabilisce il buono stato di salute della gengiva che col tempo recupera la sua condizione iniziale.
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